sabato 20 settembre 2008

This is my rifle. This is my gun. This is for fighting. This is for fun.

«Ebbene, caro amico, qual è il carattere della tirannide? è pressoché evidente che si tratta di un trapasso dalla democrazia».
«Sì , è evidente».
«Quindi la tirannide nasce dalla democrazia allo stesso modo in cui questa nasce all'oligarchia?» «In che modo?» «Il bene che i cittadini si proponevano», spiegai, «e per il quale avevano istituito l'oligarchia era la ricchezza eccessiva: non è vero?»
«Sì ».
«Ma l'insaziabile brama di ricchezza e la noncuranza d'ogni altro valore a causa dell'affarismo l'hanno portata alla rovina».
«è vero» disse.
«E anche la disgregazione della democrazia non è provocata dall'insaziabile brama di ciò che si prefigge come bene?»
«E che cosa, secondo te, si prefigge?» «La libertà», risposi. «In una città democratica sentirai dire che questo è il bene supremo e quindi chi è libero per natura dovrebbe abitare soltanto là».
«In effetti si ripete spesso questa sentenza», osservò.
«Come stavo per chiederti», proseguii, «non sono dunque la brama insaziabile e la noncuranza d'ogni altro valore a trasformare questa forma di governo e a prepararla ad avere bisogno della tirannide?» «In che senso?», domandò.
«A mio parere, quando una città democratica, assetata di libertà, viene ad essere retta da cattivi coppieri, si ubriaca di libertà pura oltre il dovuto e perseguita i suoi governanti, a meno che non siano del tutto remissivi e non concedano molta libertà, accusandoli di essere scellerati e oligarchici».
«Sì », disse, «fanno questo».
«E ricopre d'insulti», continuai, «coloro che si mostrano obbedienti alle autorità, trattandoli come uomini di nessun valore, contenti di essere schiavi, mentre elogia e onora in privato e in pubblico i governanti che sono simili ai sudditi e i sudditi che sono simili ai governanti. In una tale città non è inevitabile che la libertà tocchi il suo culmine?» «Come no?»
«Inoltre, mio caro», aggiunsi, «l'anarchia penetra anche nelle case private e alla fine sorge persino tra gli animali».
«In che senso possiamo dire una cosa simile?», domandò.
«Nel senso», risposi, «che ad esempio un padre si abitua a diventare simile al figlio e a temere i propri figli, il figlio diventa simile al padre e pur di essere libero non ha né rispetto né timore dei genitori; un meteco si eguaglia a un cittadino e un cittadino a un meteco, e lo stesso vale per uno straniero».
«In effetti accade questo», disse.
«E accadono altri piccoli inconvenienti dello stesso tipo: in una tale situazione un maestro ha paura degli allievi e li lusinga, gli allievi dal canto loro fanno poco conto sia dei maestri sia dei pedagoghi; insomma, i giovani si mettono alla pari dei più anziani e li contestano a parole e a fatti, mentre i vecchi, abbassandosi al livello dei giovani, si riempiono di facezie e smancerie, imitando i giovani per non sembrare spiacevoli e dispotici».
«Precisamente», disse.
«In una città come questa», seguitai, «caro amico, il limite estremo della libertà a cui può giungere il volgo viene toccato quando gli uomini e le donne comprati non sono meno liberi dei loro compratori. E per poco ci dimenticavamo di dire quanto sono grandi la parità giuridica e la libertà degli uomini nei confronti delle donne e delle donne nei confronti degli uomini!».
«Dunque», fece lui, «con Eschilo "diremo quel ch'ora ci venne al labbro"?» «è appunto ciò che sto dicendo»,
risposi: «nessuno, a meno di non constatarlo di persona, potrebbe convincersi di quanto la condizione degli animali domestici sia più libera qui che altrove.
Le cagne, secondo il proverbio, diventano esattamente come le loro padrone, i cavalli e gli asini, abituati a procedere con grande libertà e fierezza, urtano per la strada chiunque incontrino, se non si scansa, e parimenti ogni altra cosa si riempie di libertà».
«Stai raccontando il mio sogno», disse, «perché anche a me, quando vado in campagna, spesso capita proprio questo».
«Ma non capisci», domandai, «che la somma di tutti questi elementi messi insieme rammollisce l'anima dei cittadini a tal punto che, se si prospetta loro un minimo di sudditanza, si indignano e non lo sopportano? Tu sai che finiscono per non curarsi neppure delle leggi, scritte e non scritte, affinché tra loro non ci sia assolutamente alcun padrone».
«E come se lo so!», rispose.
«Dunque, amico mio», dissi, «questo mi sembra l'inizio bello e vigoroso da cui nasce la tirannide».
«Davvero vigoroso!», esclamò. «Ma che cosa succede dopo?» «Lo stesso malanno», continuai, «che si manifesta nell'oligarchia portandola alla rovina, nasce anche nella democrazia, più forte e violento a causa della licenza, e la asservisce. In effetti l'eccesso produce di solito un grande mutamento in senso contrario, nelle stagioni, nelle piante, negli
animali e non ultimo anche nelle forme di governo».
«è naturale», disse.
«Infatti l'eccessiva libertà non sembra mutarsi in altro che nell'eccessiva schiavitù, tanto per il singolo quanto per la città».
«Sì , è naturale».
«Ed è quindi naturale», ripresi, «che la tirannide si formi solo dalla democrazia, ossia che dall'estrema libertà si sviluppi la schiavitù più grave e più feroce».
«è logico», disse.

UM:Alle volte provo vergogna per il mio prossimo.
RS: Anch'io UomoMeteorico, anch'io. Vuoi essere il mio prossimo?


Gunnery Sergeant Hartman: Up in the morning to the rising sun.
Recruits: Up in the morning to the rising sun.
Gunnery Sergeant Hartman: Gotta run all day till the running's done!
Recruits: Gotta run all day till the running's done!
Gunnery Sergeant Hartman: Ho Chi Minh is a son-of-a-bitch!
Recruits: Ho Chi Minh is a son-of-a-bitch!
Gunnery Sergeant Hartman: Got the blueballs, crabs and the seven-year-itch!
Recruits: Got the blueballs, crabs and the seven-year-itch!



lunedì 15 settembre 2008

DFW RIP

Mentre i telegiornali in Italia trovavano spazio, fra il servizio su la nuova Miss Italia, "era stata esclusa il primo giorno e poi ha vinto il titolo. Queste sono le notizie che la gente vuole sentire" e quello sul papa e la messa in latino, per farci sapere di una cazzo di bambina albanese che ha imparato a dire "elefante", nel resto del mondo, ieri, moriva suicida David Foster Wallace.



It's hard to get good answers to why Young Voters are so uninterested in politics. This is probably because it's next to impossible to get someone to think hard about why he's not interested in something. The boredom itself preempts inquiry; the fact of the feeling's enough. Surely one reason, though, is politics is not cool. Or say rather that cool, interesting, alive people do not seem to be the ones who are drawn to the Political Process. Think back to the sort of kids in high school or college who were into running for student office: dweeby, overgroomed, obsequious to authority, ambitious in a sad way. Eager to play the Game. The kind of kids other kids would want to beat up if it didn't seem so pointless and dull. And now consider some of 2000's adult versions of these very same kids . . . Men who aren't enough like human beings even to dislike—what one feels when they loom into view is just an overwhelming lack of interest, the sort of deep disengagement that is so often a defense against pain. Against sadness. In fact the likeliest reason why so many of us care so little about politics is that modern politicians make us sad, hurt us in ways that are hard even to name, much less to talk about. It's way easier to roll your eyes and not give a shit. You probably don't want to hear about all this, even.

The Weasel, Twelve Monkeys, and The Shrub


Chi avesse problemi con l'inglese sappia che 2000 vuol dire duemila.

Però intanto il buco nero si è mangiato il mondo intero

Per chi non se ne fosse accorto, siamo ancora vivi. L'umanità ha superato un'altra crisi. Il buco nero era una fuffa. Io, non per immodestia, ma lo sapevo; quando ho visto che il ricorso per fermare l'LHC era stato fatto a un tribunale di Honolulu ho come intuito che non saremmo stati risucchiati in un'altra dimensione. Ma non si disperi chi ama la suspance c'è la fine del mondo del 2012, quella predetta dai Maya, gente che non conosceva la ruota e sacrificava vergini. Però, quando si tratta di fine del mondo i Maya non li batte nessuno. Poi c'è la fine del mondo del 2036, quella di Jonh Titor, il crononauta, apparso nei forum dei nerd fantascientifici (in entrambi i sensi), che nessuno ha mai visto dal vivo se non che il suo avvocato; cosa se ne faccia di un avvocato uno che è venuto dal futuro e c'è tornato, poi, lo sa solo John Titor. Nel 2036 tutti i sistemi UNIX, Wuck Findows, affronteranno una specie di Millennium Bug e milioni di donne nude sparse per la rete si troveranno improvvisamente vestite con mutandoni vittoriani, cosa che renderà molti infelici ma, per la regola 34 di Internet, nel contempo farà contento qualcuno.
Nonstante ciò non dobbiamo disperare un giorno ci estingueremo, ah, se lo faremo. Continuiamo a dire che l'aria condizionata fa male e che il raffreddore viene perchè non siamo stati abbastanza al caldo, senza poi rendersi conto che in Africa il raffreddore viene quanto al Polo Nord. Continuiamo a pensare che qualunque metodo di guarigione privo del minimo fondamento scientifico faccia bene giusto perchè si oppone alla medicina tradizionale, quella che ti fa venire il cancro apposta così le case farmaceutiche poi ti curano, che ti vendono i vaccini che fanno più male della malattia (VAIOLO,cazzo VAIOLO, chi se lo ricorda?). Continuiamo a credere che i metodi della nonna per levare la febbre siano più efficaci del paracetamolo, che i nostri nonni si che si sapevano curare, i nostri nonni, la "generazione che voleva curare i mancini con sberle sulle orecchie"(BN we love you, here).Continuiamo a credere alle ScieChimiche, che i governi del mondo ci odiano tutti e ci avvelenano con le sostanze tossiche e i microrganismi lagnosi, così che un giorno quando saremo morti tutti anche i governanti, perchè respirano quello che respiro io,... ah già, aspetta, ma se moriamo tutti poi che fanno?
Continuiamo a lasciare l'informazione scientifica televisiva in mano a Roberto Giacobbo, l'uomo dalle mille domande stupide e senza risposte, neanchestupide.
Continuiamo così e un giorno qualcuno ci eliminerà tutti, si, ma per farci un piacere.